Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il provvedimento di concessione di un'area verde comunale per l'installazione di una struttura precaria, afferma che: 1. La normativa comunale che disciplina l'occupazione temporanea e/o stagionale di suolo pubblico per l'installazione di strutture precarie a favore di titolari di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, pur prevedendo che l'ubicazione di tali strutture debba essere determinata "in corrispondenza delle attività esercenti che ne fanno richiesta, in posizione frontale rispetto all'esercizio", utilizza l'espressione "possibilmente", rendendo tale criterio non indefettibile. 2. Tuttavia, l'amministrazione comunale è tenuta a garantire il contraddittorio procedimentale non solo nei confronti dei destinatari diretti del provvedimento, ma anche di coloro che possano ricavare da esso un pregiudizio giuridicamente rilevante, come i proprietari di locali commerciali limitrofi, la cui sfera giuridica può essere incisa dalla concessione. L'omissione di tale contraddittorio determina l'illegittimità del provvedimento. 3. Inoltre, il provvedimento di concessione deve rispettare il carattere temporaneo e non permanente di tali occupazioni, fissandone espressamente la durata, in conformità alla normativa comunale, pena l'illegittimità dello stesso.