Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27002 del 28 settembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:27002PEN

Massima

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Il requisito dell'attualità del pericolo di reiterazione del reato, previsto dall'art. 274 c.p.p., comma 1, lett. c), non va equiparato all'imminenza del pericolo di commissione di un ulteriore reato, ma indica la continuità del periculum libertatis nella sua dimensione temporale, che va apprezzata sulla base della vicinanza ai fatti in cui si è manifestata la potenzialità criminale dell'indagato, ovvero della presenza di elementi indicativi recenti, idonei a dar conto dell'effettività del pericolo di concretizzazione dei rischi che la misura cautelare è chiamata a realizzare. Pertanto, il giudice della cautela deve effettuare una valutazione prognostica sulla possibilità di condotte reiterative, alla stregua di un'analisi accurata della fattispecie concreta, che tenga conto delle modalità realizzative della condotta, della personalità del soggetto e del contesto socio-ambientale, la quale deve essere tanto più approfondita quanto maggiore sia la distanza temporale dai fatti, senza tuttavia richiedere la previsione di specifiche occasioni di recidivanza. In particolare, l'assenza di rapporti recenti con il correo, l'intervenuta cessazione da cariche in altre società e l'assenza di ulteriori condotte indicative del pericolo di recidivanza, nonostante il decorso di quasi quattro anni, possono essere valutati dal giudice come elementi idonei ad escludere l'attualità del pericolo di reiterazione del reato, senza che ciò comporti un vizio logico o motivazionale della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SCARLINI E. V. S. - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 26/02/2020 del TRIB. LIBERTA' di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE DE MARZO;
sentite le conclusioni del PG Dott. LIGNOLA FERDINANDO, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
L'Avv. (OMISSIS), si associa alle conclusioni del Procuratore generale.
RITENUTO IN FATTO
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