Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11167 del 23 marzo 2021

ECLI:IT:CASS:2021:11167PEN

Massima

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Il concorso di un soggetto in reati ambientali, quali lo smaltimento illecito di rifiuti e l'inquinamento, non è di per sé sufficiente a integrare la prova della sua partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso, essendo necessario accertare la consapevolezza dell'agente degli scopi associativi e la condivisione del progetto illecito comune, sulla base di elementi non equivoci in ordine all'affectio societatis. Inoltre, la mera contiguità del soggetto al capo dell'associazione, attestata da contatti telefonici aventi ad oggetto richieste di informazioni e fissazioni di appuntamenti relativi ad attività lavorative, non è di per sé idonea a dimostrare l'inserimento del soggetto nella compagine delittuosa, in assenza di ulteriori elementi che comprovino la consapevolezza degli scopi associativi e la continuità del rapporto di contiguità. Ai fini dell'aggravante di cui all'art. 416-bis, comma 1, c.p., è necessario che il concorrente nel reato ambientale sia consapevole della finalità di agevolare l'attività dell'associazione mafiosa, non essendo sufficiente la mera constatazione del concorso in condotte di interesse strategico per la cosca. La motivazione a sostegno della sussistenza di tali elementi deve essere adeguata e puntuale, non potendosi fondare su meri asserti o presunzioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domeni - Presidente

Dott. DE SANTIS A - rel. Consigliere

Dott. PACILLI G. A. - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

Dott. MINUTILLO TURTUR Marzia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza resa dal Tribunale di Catanzaro in data 27/28 Agosto 2020;
visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del Cons. DE SANTIS ((omissis));
letti i motivi nuovi a firma dell'Avv. (OMISSIS);
letta la requisitoria del P.G., Dott. PEDICINI Ettore, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'impugnata ordinanza il Tribunale di Catanzaro ha rigettato l'i…

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