Cassazione penale Sez. III sentenza n. 40560 del 10 novembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:40560PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o documenti per operazioni inesistenti, di cui all'art. 2 del D.Lgs. n. 74 del 2000, è configurabile anche in caso di utilizzo in dichiarazione IVA di fatture per operazioni solo soggettivamente inesistenti, ossia emesse da un soggetto diverso da quello che ha effettivamente eseguito la prestazione. La fittizieta' soggettiva delle fatture consegue all'accertamento dell'impossibilità dell'emittente di effettuare le prestazioni indicate, desumibile da una pluralità di elementi gravi, precisi e concordanti, come la carenza di documentazione contabile, l'assenza di beni strumentali, la sproporzione tra costi del personale e fatturato, la numerazione non progressiva delle fatture e l'inattendibilità dei documenti di trasporto. Il dolo del reato è ravvisabile nella consapevolezza, in capo all'utilizzatore delle fatture, che il soggetto che ha effettivamente reso la prestazione non ha provveduto alla fatturazione del corrispettivo, conseguendo così un indebito vantaggio fiscale, in quanto l'IVA versata dall'utilizzatore non è stata pagata dall'esecutore della prestazione. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche è legittimo ove si consideri la gravità del fatto, determinativa di un'ingente evasione fiscale, e la reiterazione delle condotte, mentre l'entità della pena inflitta è ostativa alla concessione della sospensione condizionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LIBERATI Giovanni - Presidente

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - rel. Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. ANDRONIO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza in data 26/10/2020 della Corte d'appello di Brescia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. FILIPPI Paola, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito, per il ricorrente, l'avvocato (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITE…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.