Il reato di truffa aggravata è configurabile quando il pubblico dipendente, approfittando del sistema di rilevazione delle presenze, si allontana arbitrariamente dal posto di lavoro senza autorizzazione, inducendo in errore l'amministrazione di appartenenza che gli corrisponde l'intera retribuzione, a prescindere dalla durata e dalla frequenza degli allontanamenti, essendo sufficiente la prova di un singolo episodio di falsa timbratura. L'iscrizione nel registro delle notizie di reato del nome dell'indagato, ai fini del computo del termine di durata delle indagini e della utilizzabilità degli atti compiuti, postula la completa identificazione della persona, non essendo sufficiente la semplice indicazione del nome e del cognome. Il risarcimento del danno, per essere valutato come attenuante con criterio di prevalenza, deve esprimere una concreta resipiscenza del reo, non essendo sufficiente il mero ripristino della situazione patrimoniale lesa. La mancata acquisizione della prova di un eventuale rientro in ufficio dell'imputato non esclude la configurabilità del reato, essendo sufficiente la prova dell'allontanamento arbitrario dal posto di lavoro senza autorizzazione.