Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27642 del 20 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:27642PEN

Massima

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Il reato di diffamazione, di cui all'art. 595 c.p., richiede la comunicazione di espressioni offensive della reputazione altrui a più persone. Pertanto, la mera comunicazione di frasi ritenute offensive a una sola persona, anche se di contenuto diffamatorio, non integra il reato di diffamazione, in quanto manca il requisito della pluralità dei destinatari della comunicazione. Il giudice, nel valutare la sussistenza del reato, deve accertare con precisione il numero dei soggetti cui sono state rivolte le espressioni ritenute offensive, non potendo desumere tale pluralità da elementi indiretti o equivoci. La condanna per diffamazione è, quindi, esclusa qualora dalle risultanze processuali emerga che le frasi offensive siano state comunicate ad una sola persona, non essendo sufficiente la mera potenzialità diffamatoria delle espressioni utilizzate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. MOROSINI E. Mar - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/03/2018 del TRIBUNALE di MASSA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott.ssa Elisabetta Maria Morosini;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. Orsi Luigi, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore dell'imputato, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricors…

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