Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 4007 del 2011

ECLI:IT:TARLAZ:2011:4007SENT

Massima

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La pendenza di una domanda di condono edilizio preclude all'amministrazione la possibilità di adottare provvedimenti repressivi dell'abuso oggetto di tale domanda, in quanto la repressione renderebbe inane la domanda di sanatoria che non potrebbe più svolgere la sua funzione di ricondurre a legittimità la costruzione abusiva. Pertanto, l'amministrazione deve prioritariamente pronunciarsi sulla domanda di condono, in quanto la repressione senza la previa definizione di tale domanda introdurrebbe surrettiziamente, senza le garanzie dello stesso procedimento di sanatoria, un definitivo giudizio di insanabilità dell'abuso. Solo all'esito della definizione della domanda di condono, l'amministrazione potrà adottare gli eventuali ulteriori provvedimenti di sua competenza.

Sentenza completa

N. 06344/2006
REG.RIC.

N. 04007/2011 REG.PROV.COLL.

N. 06344/2006 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6344 del 2006, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, c.so di Francia, 178;

contro

Ente Parco Naturale Regionale di Bracciano e Martignano, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, via ((omissis)), 68;
Comune di ((omissis));
Regione Lazio;

per l'annullamento

dell’ordine di sospensione e demolizione di opere edilizie abusive, prot. n. 1386 del 19.4.2006, a firma del direttore del Parco regionale di Bracciano Martignano, com…

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