Consiglio di Stato sentenza n. 8522 del 2009

ECLI:IT:CDS:2009:8522SENT

Massima

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L'annullamento di ufficio di un atto amministrativo, quale la concessione edilizia, presuppone una congrua motivazione sull'interesse pubblico attuale e concreto a sostegno dell'esercizio discrezionale dei poteri di autotutela, con un'adeguata ponderazione comparativa che tenga conto anche dell'interesse del destinatario dell'atto al mantenimento delle posizioni giuridiche consolidatesi in virtù di tale provvedimento e del conseguente affidamento ingenerato dal comportamento dell'amministrazione. L'amministrazione, nell'esercitare il potere di annullamento d'ufficio, deve valutare attentamente la sussistenza di un interesse pubblico prevalente rispetto all'interesse privato alla conservazione degli effetti del provvedimento, tenendo conto del tempo trascorso dal rilascio dell'atto, dello stato di avanzamento dei lavori e della situazione di fatto e di diritto esistente al momento dell'adozione del provvedimento di autotutela. In particolare, l'amministrazione deve motivare adeguatamente in merito all'alterazione dell'assetto urbanistico-edilizio derivante dall'atto annullato, alla lesività di tale alterazione per l'interesse pubblico in termini di funzionalità e vivibilità dell'insediamento, nonché alla prevalenza dell'interesse della collettività rispetto a quello del privato. Tali valutazioni devono essere effettuate in concreto, senza ricorrere a motivazioni stereotipate, e devono tenere conto anche delle eventuali modifiche intervenute nella disciplina urbanistica successivamente al rilascio dell'atto annullato. Inoltre, l'amministrazione ha l'onere di dimostrare, attraverso un'istruttoria completa ed esaustiva, l'effettiva insufficienza delle opere di urbanizzazione a supportare il carico urbanistico derivante dall'intervento assentito, non potendo tale prova essere posta a carico del privato. In assenza di una motivazione adeguata e di una istruttoria completa a supporto dell'esercizio del potere di autotutela, il provvedimento di annullamento risulta illegittimo per violazione dei principi di buon andamento, imparzialità e ragionevolezza dell'azione amministrativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale
(Sezione Quarta)
ha pronunciato la presente
DECISIONE
Sul ricorso numero di registro generale 4546 del 2008, proposto da:
Comune di Ma., rappresentato e difeso dall'avv. Gi. La., con domicilio eletto presso Gi. La., in Ro., via C. Mo., (...);
contro
Ed. S.r.l., costituitasi in giudizio, rappresentata e difesa dall'avv. Gi. Va., con domicilio eletto presso Gi. Va., in Ro., v.le Ma., (...) Pal. (...) Int. (...);
nei confronti di
Cl. Ci., non costituitosi in giudizio
e nei confronti (in relazione all'appello incidentale) dell'Associazione "Al. per Ma.",
in persona del legale rappresentante p.t., non costituitasi in giudizio;
per la riforma della sentenza del TAR LAZIO - ROMA - Sezione II BIS n. 02605/2007, resa tra le parti, concernente ANNULLAMENTO CONCESSIONE EDILIZIA.
Visto il ricorso, con i relativi allegati;
Vi…

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