Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 4909 del 31 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:4909PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della propria posizione di preminenza e sfruttando la soggezione del privato, induce quest'ultimo alla dazione o promessa indebita di denaro o altra utilità per evitare l'applicazione di sanzioni amministrative o la prosecuzione di un accertamento fiscale, integra il reato di induzione indebita di cui all'art. 319-quater c.p. e non il reato di corruzione. Ciò in quanto la condotta del pubblico ufficiale, caratterizzata da pressioni psicologiche e minacce implicite, determina uno squilibrio di posizioni tra le parti tale da privare il privato della libertà di autodeterminazione, inducendolo a cedere alla richiesta indebita per evitare conseguenze pregiudizievoli per la propria attività imprenditoriale. Il vantaggio economico conseguito dal privato non esclude la configurabilità del reato di induzione indebita, in quanto tale vantaggio è comunque il frutto di una scelta condizionata dalla posizione di soggezione determinata dall'abuso del pubblico ufficiale. Pertanto, il diniego delle circostanze attenuanti generiche è giustificato dalla gravità del fatto, caratterizzato da modalità insidiose e scaltre di realizzazione, nonché dal negativo giudizio sulla personalità dell'imputato, desumibile dal suo comportamento processuale ispirato a mero opportunismo e non a resipiscenza. Analogamente, la pena inflitta, pur non coincidente con il minimo edittale, risulta proporzionata alla gravità del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. GIORDANO Emilia - rel. Consigliere

Dott. AMOROSO Giovanni - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/10/2016 della Corte di appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Emilia Anna Giordano;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Salzano Francesco che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito per il ricorrente il difensore, avvocato (OMISSIS), che si e' riportato ai motivi di ricorso chiedendone l&#x…

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