Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36882 del 26 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:36882PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni, attesta falsamente circostanze di fatto non rispondenti a verità in un atto del proprio ufficio, commette il reato di falsità ideologica in atto pubblico, anche qualora tale condotta sia motivata dall'intento di tutelare l'anonimato di un confidente. Infatti, il diritto di non rivelare l'identità di un informatore non legittima l'ufficiale di polizia giudiziaria a fornire indicazioni false nella propria annotazione di servizio, potendo egli limitarsi a tacere il nominativo senza attestare circostanze non veritiere. Inoltre, il diniego delle attenuanti generiche è legittimo qualora il giudice ritenga che l'incensuratezza, presupposto imprescindibile per l'esercizio delle funzioni di ufficiale di polizia, non sia sufficiente a compensare la gravità dei reati commessi, in assenza di altre circostanze meritevoli di una più incisiva considerazione ai fini della riduzione di pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

GE. RO. N. IL (OMESSO);

avverso la SENTENZA del 08/01/2007 CORTE DI APPELLO di MILANO;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO OLDI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Francesco Mauro Iacoviello che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. Rapetti Donatella, in sostituzione dell…

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