Cassazione penale Sez. II sentenza n. 2260 del 20 gennaio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:2260PEN

Massima

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Il reimpiego di capitali illeciti provenienti da un'associazione di stampo mafioso, realizzato attraverso l'utilizzo di una società fittiziamente intestata a terzi ma di fatto gestita dall'indagato, integra la fattispecie di reato di cui all'art. 648-ter c.p., aggravata dall'agevolazione dell'associazione criminale ai sensi dell'art. 7 del d.l. n. 152/1991, conv. in l. n. 203/1991, quando risulti provata, sulla base di elementi indiziari convergenti quali intercettazioni telefoniche e dichiarazioni di collaboratori di giustizia, la consapevolezza dell'indagato della provenienza illecita dei capitali e della sua volontà di rafforzare la forza del sodalizio mafioso, a prescindere dalla finalità di trarre un vantaggio personale. Inoltre, il ricorso a metodi intimidatori e violenti, anche con l'evocazione dell'appartenenza dell'indagato a un'organizzazione criminale di stampo mafioso, per ottenere la restituzione di somme di denaro sulla base di un preteso credito, integra il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso di cui all'art. 629 c.p., comma 2, non configurandosi in tal caso l'ipotesi di esercizio arbitrario delle proprie ragioni di cui all'art. 393 c.p. La sussistenza del pericolo concreto di reiterazione della condotta criminosa, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, può essere desunta dalla personalità dell'indagato, dai suoi precedenti penali e dalle modalità della condotta tenuta, in particolare quando questa abbia agevolato l'infiltrazione mafiosa nel tessuto economico del territorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) n. (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa il 12 gennaio 2015 dal Tribunale di Salerno;
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udita la requisitoria del Pubblico Ministero, sost. Proc. Gen. Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso;
sentito il difensore di fiducia, avv. (OMISSIS) del foro di Roma, che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data …

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