Il Comune, nell'esercizio del proprio potere impositivo in materia di pubblicità, è tenuto a verificare l'attualità e la legittimità del debito tributario vantato nei confronti del contribuente, anche alla luce di sopravvenute pronunce giurisprudenziali che abbiano inciso sulla determinazione delle tariffe, prima di adottare provvedimenti sanzionatori o limitativi della sfera giuridica del medesimo. In particolare, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 15/2018, che ha sancito i limiti al potere dei Comuni di introdurre o prorogare maggiorazioni dell'imposta comunale sulla pubblicità, l'Amministrazione comunale è tenuta a riesaminare la posizione debitoria del contribuente e a rideterminare gli importi dovuti, applicando le tariffe conformi ai principi enunciati dalla Corte Costituzionale, prima di adottare provvedimenti di diniego di voltura degli impianti pubblicitari per morosità. Il mancato svolgimento di tale attività istruttoria e di verifica della persistenza della morosità, in applicazione della nuova disciplina tariffaria, determina l'illegittimità del provvedimento di diniego adottato.