Cassazione penale Sez. III sentenza n. 39064 del 10 agosto 2017

ECLI:IT:CASS:2017:39064PEN

Massima

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Il reato di corruzione elettorale di cui all'art. 86 del D.P.R. n. 570 del 1960 si configura come reato di pura condotta e di pericolo astratto, consumandosi al momento della semplice promessa o offerta di utilità da parte del corruttore, a prescindere dall'effettivo conseguimento del voto elettorale. La norma tutela il libero e corretto svolgimento delle consultazioni elettorali, nonché il diritto politico di ogni elettore alla libera determinazione ed espressione della propria propensione elettorale, sanzionando qualunque condotta diretta a condizionare indebitamente la volontà dell'elettore attraverso la prospettazione di vantaggi o utilità. Il reato sussiste anche quando l'utilità promessa sia stata dissimulata sotto altro titolo, come l'indennità per spese di viaggio o soggiorno, o il pagamento di cibi e bevande, o la remunerazione per pretesi servizi elettorali. Il nesso causale tra la promessa di utilità e la garanzia di sostegno elettorale non viene meno per il solo fatto che l'assunzione dei familiari del corrotto sia avvenuta a distanza di tempo dalle elezioni, in quanto tale circostanza può costituire un ulteriore elemento di prova della forza dell'accordo illecito, il quale ha comunque trovato completa attuazione tra le parti interessate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMORESANO Silvio - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - rel. Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 30-05-2016 della Corte di appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Vito Di Nicola;
udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SALZANO Francesco, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre per cassazione impugnando la sentenza indicata in epigrafe con la quale la Corte di appello di Napoli ha riformato la pronuncia e…

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