Il decorso del termine di prescrizione del reato, previsto dalla legge vigente al momento della commissione del fatto, determina l'estinzione del reato, anche in assenza di atti interruttivi, senza che il giudice possa applicare la disciplina più sfavorevole introdotta da successive modifiche legislative, in ossequio al principio di irretroattività della legge penale più severa. Pertanto, il giudice è tenuto a dichiarare l'estinzione del reato per intervenuta prescrizione, qualora il termine quinquennale di prescrizione, applicabile al reato contestato, sia maturato prima della pronuncia della sentenza, senza che siano stati compiuti atti interruttivi nel corso del procedimento. Tale principio trova applicazione anche quando il ricorso sia proposto al solo fine di far valere l'intervenuta prescrizione, non rilevata dal giudice di merito, in quanto tale doglianza attiene a una causa di non punibilità sopravvenuta, la cui rilevazione è doverosa ai sensi dell'art. 129 c.p.p., a prescindere dalle altre censure dedotte.