Cassazione penale Sez. III sentenza n. 9236 del 3 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:9236PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare il ricorso avverso l'ordinanza di conferma della misura cautelare della custodia in carcere, è tenuto a verificare la congruenza della motivazione del provvedimento impugnato in relazione alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, senza poter riesaminare nel merito gli elementi probatori. Pertanto, la motivazione del tribunale del riesame che descriva in modo adeguato, ampio e rigoroso i gravi indizi di colpevolezza, individuando con precisione i soggetti coinvolti, le condotte loro ascritte e i relativi riscontri probatori, nonché le esigenze cautelari connesse alla gravità del fatto e alla personalità dell'indagato, anche in considerazione di precedenti penali, è da ritenersi immune da vizi logici e giuridici, rendendo inammissibile il ricorso per cassazione che si limiti ad affermare in modo generico e apodittico l'insufficienza degli elementi a sostegno della misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza pronunciata dal Tribunale del riesame di Catania in data 25/6-25/7/2014;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

sentita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale CANEVELLI Paolo, che ha chiesto l'annullamento dell'ordinanza con rinvio.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza …

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