Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio della propria funzione di controllo sulla legittimità dell'azione amministrativa, afferma il principio secondo cui l'adozione di provvedimenti contingibili e urgenti a tutela della pubblica incolumità, in presenza di situazioni di pericolo attuale per la sicurezza di persone e cose, rientra nella competenza esclusiva del Sindaco, in qualità di ufficiale di governo, ai sensi dell'art. 54 del D.Lgs. n. 267/2000 (Testo Unico degli Enti Locali), e non può essere esercitata dal dirigente comunale, il cui potere di intervento è limitato alla gestione ordinaria del patrimonio comunale. Pertanto, il provvedimento adottato dal dirigente comunale che ordina l'esecuzione di interventi urgenti di messa in sicurezza di un immobile condominiale, in ragione di gravi situazioni di pericolo per la pubblica incolumità, è affetto da vizio di incompetenza e deve essere annullato, in quanto la relativa competenza spetta esclusivamente al Sindaco, quale autorità preposta all'adozione di ordinanze contingibili e urgenti. Tale principio si applica indipendentemente dalla qualificazione giuridica della fattispecie concreta, ovvero dalla circostanza che il pericolo sia già attuale o meramente potenziale, in quanto in entrambi i casi la competenza è riservata al Sindaco in forza della disciplina di cui all'art. 54 del TUEL, la quale prevale sulle eventuali disposizioni regolamentari comunali che attribuiscano analoghi poteri al dirigente. Pertanto, il giudice amministrativo, nel verificare la legittimità di provvedimenti adottati in materia di tutela della pubblica incolumità, è tenuto a dare priorità all'esame della questione relativa all'incompetenza dell'organo emanante, in applicazione del principio di separazione dei poteri e di riserva di amministrazione, senza poter entrare nel merito delle ulteriori censure sollevate, le quali risultano assorbite.