Cassazione penale Sez. II sentenza n. 6571 del 18 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:6571PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la congruità della motivazione della sentenza di appello in ordine alla determinazione della pena, deve verificare che essa sia adeguatamente argomentata e scevra da vizi logici o giuridici, senza che rilevi un mero contrasto con precedenti decisioni rese in diversi giudizi, atteso che il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella commisurazione della sanzione, purché la stessa sia sorretta da una motivazione congrua e coerente con le ragioni dell'impugnazione. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso la sentenza di appello che abbia determinato la pena in misura maggiore rispetto a precedenti decisioni rese per fatti analoghi, pur posti in continuazione, è inammissibile ove la motivazione della sentenza impugnata risulti adeguatamente argomentata e scevra da vizi logici o giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GI. DA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2747/2006 CORTE APPELLO di MILANO, del 16/10/2007;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/11/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE CRESCIENZO Ugo;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GIALANELLA Antonio che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISION…

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