La violazione della normativa sulla commercializzazione di alimenti e bevande non comporta automaticamente la loro nocività per la salute pubblica, essendo necessario un accertamento caso per caso. Inoltre, le decisioni della Commissione europea che vietano l'introduzione di determinati prodotti alimentari nel territorio nazionale si applicano specificamente ai prodotti ittici, pollame e volatili, non estendendosi automaticamente ai prodotti lattiero-caseari, per i quali eventuali divieti e limitazioni devono essere espressamente previsti. Pertanto, la mera inosservanza dei requisiti formali per l'immissione in commercio di un prodotto alimentare non è sufficiente a configurare il reato di commercializzazione di sostanze alimentari nocive per la salute pubblica, essendo necessario un accertamento specifico della effettiva pericolosità del prodotto.