Consiglio di Stato sentenza n. 5124 del 2017

ECLI:IT:CDS:2017:5124SENT

Massima

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La decadenza del vincolo espropriativo imposto su un'area non crea nel proprietario alcuna aspettativa in ordine al conferimento di particolari qualità edificatorie, essendo rimessa all'amministrazione comunale la verifica e la scelta della nuova destinazione urbanistica, nel rispetto dei limiti e delle procedure previsti dalla legislazione regionale in materia di pianificazione del territorio. In particolare, l'art. 55 della legge regionale pugliese n. 56 del 1980, nel disciplinare le varianti agli strumenti urbanistici comunali nelle more dell'adeguamento alla nuova normativa, si applica anche alle ipotesi di riqualificazione di aree divenute "zone bianche" per effetto della decadenza di vincoli espropriativi, imponendo il rispetto di specifiche condizioni e finalità di interesse pubblico. Tale disciplina, lungi dal rappresentare una mera "sanzione" per l'inerzia comunale, costituisce un punto di equilibrio tra l'esigenza di armonizzazione degli strumenti urbanistici preesistenti e quella di assicurare una razionale e complessiva pianificazione del territorio, senza violare i principi costituzionali e fondamentali della legislazione statale in materia di governo del territorio. Pertanto, l'amministrazione comunale, pur essendo tenuta a colmare il vuoto di disciplina conseguente alla decadenza del vincolo espropriativo, non è vincolata dai contenuti di una eventuale iniziativa privata, essendo rimessa alla sua discrezionalità la scelta della nuova destinazione urbanistica, da effettuarsi nel rispetto dei limiti e delle procedure previsti dalla normativa regionale.

Sentenza completa

Pubblicato il 06/11/2017

N. 05124/2017REG.PROV.COLL.

N. 09788/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9788 del 2016, proposto da:
Dasco Ecologia s.r.l., in persona del legale rappresentante p.t., ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), tutti rappresentati e difesi dal prof. avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio del difensore, in Roma, p.zza ((omissis)) in Lucina, 26;

contro

Comune di ((omissis)), in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dal prof. avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. ((omissis)) in Roma, via ((omissis)), 24;

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