Cassazione penale Sez. I sentenza n. 47401 del 15 dicembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:47401PEN

Massima

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Il giudice di legittimità può applicare le misure di prevenzione personali e patrimoniali previste dal D.Lgs. n. 159/2011 (c.d. Codice Antimafia) nei confronti di soggetti indiziati di appartenere ad associazioni di tipo mafioso ai sensi dell'art. 416-bis c.p., purché sia accertata la loro attuale pericolosità sociale al momento dell'emissione del provvedimento. Tale requisito di attualità della pericolosità deve essere valutato dal giudice tenendo conto di diversi elementi, quali il livello di coinvolgimento pregresso del proposto nelle attività del sodalizio criminoso, la capacità operativa mantenuta dal gruppo di riferimento nonostante le azioni repressive, nonché l'eventuale manifestazione di comportamenti da parte del proposto che denotino il suo effettivo allontanamento dalle logiche criminali, come la collaborazione con la giustizia accertata in sede giudiziale. Ai fini dell'applicazione della misura di prevenzione patrimoniale della confisca, la pericolosità sociale del proposto costituisce non solo un presupposto ineludibile, ma anche la "misura temporale" che delimita l'ambito di applicazione della stessa. Pertanto, il giudice deve accertare se la pericolosità sociale investa l'intero percorso esistenziale del proposto o sia individuabile un momento iniziale e un termine finale, al fine di stabilire quali beni possano essere oggetto di ablazione. Qualora non si ravvisi una pericolosità qualificata estesa all'intero percorso esistenziale, ma riferita ad un periodo temporale delimitato, può comunque essere disposta la confisca di tutto il patrimonio del proposto sulla base della presunzione relativa di illiceità degli investimenti iniziali, per la loro sproporzione con il reddito dichiarato o per la presenza di indizi idonei a qualificarli come frutto o reimpiego di proventi di attività illecite. Tale presunzione, tuttavia, non è assoluta e può essere superata da idonee allegazioni del proposto in ordine all'origine lecita dei fondi investiti o alla sopravvenuta cessazione della pericolosità qualificata al momento della formazione della provvista impiegata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONI Monica - Presidente

Dott. POSCIA Giorgio - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 13/07/2021 della CORTE APPELLO di CALTANISSETTA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. FRANCESCO ALIFFI;
lette le conclusioni del PG Dr. TASSONE KATE che ha concluso per l'accoglimento dei ricorsi chiedendo l'annullamento del provvedimento impugnato con rinvio per nuovo giudizio.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Caltanissetta ha confermato il decreto con cui il Tribunale aveva:
- a…

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