Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39282 del 23 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:39282PEN

Massima

Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza della gravità indiziaria ai fini della conferma della custodia cautelare in carcere per il delitto di partecipazione ad associazione mafiosa, è tenuto a motivare in modo specifico e congruo le ragioni per le quali ritiene che gli elementi di prova, pur se indiziati, siano idonei a delineare il coinvolgimento dell'indagato nelle dinamiche interne della famiglia mafiosa, senza che la mera genericità o equivocità di alcuni elementi probatori possa condurre a ritenere la motivazione apparente, quando il giudice abbia comunque esaminato e confutato le deduzioni difensive, esprimendo un apprezzamento di stretto merito che si sottrae al vizio di manifesta illogicità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 551/2013 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 23/04/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CITTERIO CARLO;

sentite le conclusioni del PG Dott. VIOLA ((omissis)), per il rigetto;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS), per l'accoglimento.

CONSIDERATO IN FATTO

1. A mezzo del difensore, (OMISSIS) ricorre avverso l'ordinanza con cui in data 23-29.4.13 il Tribunale di Palermo ha confermato la c…

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