Cassazione penale Sez. I sentenza n. 4131 del 1 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:4131PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza dell'attenuante della lieve entità del fatto per il reato di porto abusivo di armi improprie, deve tenere conto di tutti i parametri relativi alle componenti oggettive e soggettive del fatto, non limitandosi esclusivamente alla qualità e quantità dell'arma utilizzata. Tuttavia, il mancato riconoscimento di tale attenuante può essere giustificato dalla valutazione negativa della personalità dell'imputato, desunta anche dai suoi precedenti penali, purché tale valutazione sia adeguatamente motivata. Inoltre, nel determinare la pena, il giudice di appello deve applicare la diminuente prevista per il rito abbreviato, già riconosciuta dal primo giudice, senza poter omettere tale riduzione. La pena deve quindi essere rideterminata tenendo conto di tale diminuente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. SANDRINI Enrico G. - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3604/2013 CORTE APPELLO di L'AQUILA, del 17/07/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso
udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/11/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIA LA POSTA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DI NARDO Marilia che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. In data 15.9.2014 la Corte di appello di L'Aquila riform…

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