Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23033 del 29 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:23033PEN

Massima

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Il reato di ricettazione è configurabile anche nel caso di acquisto o ricezione, al fine di profitto, di cose con segni contraffatti, nella consapevolezza dell'avvenuta contraffazione, in quanto la cosa nella quale il falso segno è impresso costituisce un'unica entità con il provento della condotta delittuosa di falsificazione prevista e punita dall'art. 473 c.p. Ai fini della configurabilità del reato di ricettazione, l'elemento soggettivo può essere raggiunto anche sulla base dell'omessa o non attendibile indicazione della provenienza della cosa ricevuta, rivelatrice della volontà di occultamento, logicamente spiegabile con un acquisto in mala fede. L'accertamento circa la contraffazione dei beni non richiede necessariamente l'esperimento di un accertamento tecnico relativo agli stessi quando ciò è desumibile da altri elementi indiziari quali la natura dei beni stessi, il preciso riferimento a marche o segni distintivi, la qualità del venditore, le modalità ed i prezzi di vendita che siano in palese contrasto con quelli dei beni autentici appartenenti a marche prestigiose che si collocano in alta fascia di mercato. Integra il delitto di cui all'art. 474 c.p. la detenzione per la vendita di prodotti recanti marchio contraffatto senza che abbia rilievo la configurabilità della contraffazione grossolana, considerato che tale norma tutela, in via principale e diretta, non già la libera determinazione dell'acquirente, ma la fede pubblica, intesa come affidamento dei cittadini nei marchi e segni distintivi, che individuano le opere dell'ingegno e i prodotti industriali e ne garantiscono la circolazione anche a tutela del titolare del marchio; si tratta, pertanto, di un reato di pericolo, per la cui configurazione non occorre la realizzazione dell'inganno.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. ALMA Marco Mar - rel. Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2222/14 in data 18/7/2014 della Corte di Appello di Ancona;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dr. Marco Maria ALMA;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. FRATICELLI Mario, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

udito il difensore dell'imputato, Avv. (OMISSIS), che ha concluso riportandosi ai motivi di…

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