Cassazione penale Sez. III sentenza n. 29624 del 27 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:29624PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve verificare la congruenza e la logicità della motivazione del provvedimento impugnato, senza poter riesaminare nel merito le risultanze probatorie, le quali rientrano nella esclusiva competenza del giudice di merito. Inoltre, in tema di scelta ed adeguatezza delle misure cautelari, ai fini della motivazione del provvedimento di custodia in carcere non è necessaria una analitica dimostrazione delle ragioni che rendono inadeguata ogni altra misura, essendo sufficiente che il giudice indichi, con argomenti logico-giuridici, tratti dalla natura e dalle modalità della commissione dei reati, nonché dalla personalità dell'indagato, gli elementi specifici che, nella singola fattispecie, fanno ragionevolmente ritenere la custodia in carcere come la misura più adeguata ad impedire la prosecuzione dell'attività criminosa, rimanendo in tal modo superata e assorbita la ulteriore dimostrazione dell'inidoneità delle subordinate misure cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. CORDOVA Agostino - Consigliere

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. LOMBARDI Alfredo M. - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Mo. Ad. , nato in (OMESSO);

Avverso la ordinanza, resa dal Tribunale del Riesame di Firenze in data 9/12/09;

Visti gli atti, la ordinanza ed il ricorso;

Udita la relazione svolta in udienza dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udito il pubblico ministero in persona del sostituto Procuratore Generale, Dott. SPINACI Sante, il quale ha concluso per il rigetto.

Osserva:

RITENUTO IN FATTO

Il Gip presso il Tribunale di Liv…

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