Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 16643 del 21 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:16643PEN

Massima

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La confisca di beni ai sensi dell'art. 12-sexies del d.l. n. 306/1992, conv. in l. n. 356/1992, presuppone l'accertamento di seri indizi circa la sproporzione tra il valore dei beni e i redditi o le attività economiche del soggetto, nonché l'impossibilità di giustificarne la legittima provenienza, senza che sia necessaria la prova di un diretto collegamento con il reato contestato. Tuttavia, il giudice è tenuto a motivare adeguatamente tali presupposti, indicando le ragioni per cui ritiene ingiustificata la disponibilità di determinate somme di denaro in capo all'imputato, anche alla luce della sua attività lavorativa e reddituale, nonché il luogo esatto del loro rinvenimento. In difetto di tale motivazione, la confisca non può essere legittimamente disposta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROMIS Vincenzo - Presidente

Dott. CIAMPI ((omissis)) - Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

Dott. GIANNITI Pasquale - rel. Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 11730/2014 del 29/09/2015 del Giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Bergamo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. …

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