Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25310 del 17 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:25310PEN

Massima

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Il reato di usura si configura quando il tasso di interesse applicato su un prestito, anche se non esplicitamente pattuito, risulta manifestamente sproporzionato rispetto alla provvista di denaro erogata, in assenza di valide giustificazioni economiche. A tal fine, il giudice deve valutare complessivamente le modalità e le circostanze del rapporto di credito, tenendo conto non solo dell'entità del tasso di interesse, ma anche di eventuali ulteriori vantaggi patrimoniali conseguiti dal creditore, nonché dello stato di bisogno e della condizione di soggezione economica del debitore. Anche la reiterata minaccia e pressione esercitata dal creditore per ottenere il pagamento del debito, in assenza di una valida giustificazione, può integrare il reato di usura, in quanto idonea a sfruttare la condizione di debolezza del debitore. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato, non è necessario che il tasso di interesse sia stato espressamente pattuito, essendo sufficiente che esso risulti comunque applicato, anche in modo implicito, attraverso le modalità complessive del rapporto di credito. Inoltre, il giudice, nel valutare la sussistenza del reato, non può limitarsi alla mera quantificazione matematica del tasso di interesse, ma deve compiere una valutazione complessiva delle circostanze del caso concreto, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti, anche di natura extracontabile, che possano incidere sulla determinazione del carattere manifestamente sproporzionato del tasso applicato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. VERGA G. - rel. Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 4102/2015 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 15/10/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/06/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNA VERGA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS) che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
MOTIVI DELLA DECISIONE
Con sentenza in data 15.10.2015 l…

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