Cassazione penale Sez. II sentenza n. 30426 del 21 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:30426PEN

Massima

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La prova dell'elemento soggettivo del reato di ricettazione può essere raggiunta anche sulla base dell'omessa o non attendibile indicazione della provenienza della cosa ricevuta, la quale è sicuramente rivelatrice della volontà di occultamento e logicamente spiegabile con un acquisto in mala fede. Pertanto, il mero rinvenimento nella disponibilità dell'imputato di beni di provenienza delittuosa, senza che lo stesso fornisca adeguate spiegazioni circa la loro legittima acquisizione, è sufficiente a integrare l'elemento psicologico del reato di ricettazione, in assenza di elementi che comprovino la buona fede dell'agente. La giurisprudenza consolidata di legittimità, in particolare della Sezione Seconda Penale della Corte di Cassazione, afferma che l'omessa o non attendibile indicazione della provenienza del bene ricevuto costituisce una "mera ed irrilevante argomentazione difensiva", non idonea a superare la presunzione di consapevolezza della illecita provenienza del bene, desumibile dal comportamento omissivo o reticente dell'imputato. Tale principio si applica anche nel caso in cui il bene di provenienza delittuosa sia stato rinvenuto unitamente ad altri beni di lecita provenienza, in quanto la mera compresenza di questi ultimi non è sufficiente a giustificare l'ignoranza circa la illiceità della provenienza del primo. La motivazione della sentenza impugnata, che ha ritenuto integrato l'elemento soggettivo del reato di ricettazione sulla base di tali considerazioni, è immune da vizi logico-giuridici e conforme all'orientamento giurisprudenziale consolidato in materia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CE. Pa., n. (OMESSO);

avverso la sentenza emessa in data 2 dicembre 2002 dalla Corte di appello di Roma;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udita la requisitoria del Pubblico Ministero, sost. Proc. Gen. Dott. ((omissis)), che ha chiesto la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.

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