Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2227 del 22 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:2227PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso sussiste quando vi è la prova di un gruppo stabile di persone che, attraverso la forza intimidatrice del vincolo associativo e la condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, si propone di commettere delitti, di acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, di appalti e servizi pubblici o di trarre altrimenti profitto o vantaggi ingiusti per sé o per altri. La prova di tale reato può desumersi dagli esiti delle intercettazioni che evidenziano l'assidua frequentazione tra i partecipi, il loro spirito solidale nelle decisioni da prendere, la comune attenzione alle iniziative del gruppo nemico per il timore di possibili rappresaglie, il radicamento sul territorio dell'organizzazione e la forza intimidatrice sprigionata. Inoltre, la partecipazione all'associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti può essere provata dalle conversazioni intercettate che pongono in luce un'attività continuativa e ben organizzata nell'approvvigionarsi di consistenti quantitativi di droga, collocati poi sul mercato locale o su quello di altre zone, nonché dai sequestri di sostanze stupefacenti presso le abitazioni degli imputati. La disponibilità di armi da parte degli associati, anche se non direttamente riferibile a singoli individui, è indice della comune finalità illecita perseguita dal gruppo. Il giudice di merito, nel valutare la concessione delle circostanze attenuanti generiche, gode di ampio potere discrezionale, la cui motivazione è incensurabile in sede di legittimità, salvo vizi logici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. MILO Nicola - rel. Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LI. AN. N. IL (OMESSO);

2) CI. NI. N. IL (OMESSO);

3) MA. VI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1590/2009 CORTE APPELLO di CATANIA, del 19/10/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/09/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. NICOLA MILO;

udito il P.G. in persona del Dott. SELVAGGI Eugenio che ha concluso per il rigetto dei ricorsi;

uditi…

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