La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: La riapprovazione di un piano particolareggiato per l'edilizia economica e popolare (PEEP) in variante al piano regolatore generale, anche dopo la scadenza del precedente piano, è legittima purché non comporti modifiche sostanziali al perimetro, agli indici edilizi e al carico urbanistico previsti dallo strumento urbanistico generale, essendo sufficiente l'approvazione mediante delibera consiliare soggetta al solo controllo dell'organo di cui all'art. 130 della Costituzione, senza necessità di seguire lo stesso procedimento di adozione e approvazione del piano regolatore generale che richiede l'intervento a livello regionale. L'amministrazione può legittimamente ridurre le aree da espropriare e le relative indennità, limitandosi alle aree strettamente necessarie per la realizzazione dell'opera pubblica, in esercizio della propria discrezionalità tecnica, senza incorrere in vizi di difetto di motivazione o disparità di trattamento. Il decreto di esproprio deve essere notificato al soggetto risultante proprietario dai registri catastali, senza che l'omessa notifica all'effettivo proprietario, non risultante dai dati catastali, comporti l'invalidità del provvedimento, salvo il diritto del proprietario effettivo di chiedere il risarcimento del danno per la ritardata riscossione dell'indennità.