Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 15293 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:15293SENT

Massima

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Il diniego di condono edilizio è legittimo qualora, in pendenza dell'istanza di condono, siano stati eseguiti interventi edilizi in violazione delle procedure di legge previste dall'art. 35 della legge n. 47 del 1985, anche se tali interventi non risultavano descritti nell'originaria domanda di condono. Infatti, qualsiasi modifica o trasformazione dell'opera abusiva, realizzata al di fuori delle modalità stabilite dalla normativa condonistica, determina l'impossibilità per l'amministrazione di verificare la corrispondenza tra le opere abusivamente realizzate e quelle oggetto della richiesta di sanatoria, giustificando pertanto il diniego di condono. Ciò vale a maggior ragione quando l'intervento edilizio abusivo, come nel caso di specie, comporti uno stravolgimento della destinazione d'uso originaria dell'immobile (da garage ad abitazione), in quanto tale modifica sostanziale non può essere ricondotta alle mere categorie della manutenzione straordinaria, del restauro o della ristrutturazione, ma configura un'alterazione dell'opera principale tale da precluderne la sanabilità. Inoltre, il decorso del termine di 24 mesi previsto dalla legge per il silenzio-assenso sull'istanza di condono non determina automaticamente la formazione del titolo abilitativo tacito, qualora non siano stati rispettati tutti i presupposti di fatto e di diritto richiesti dalla normativa, tra cui in particolare il completamento delle opere abusive entro la data del 1° ottobre 1983 e la mancanza di modifiche successive all'originaria domanda di condono. Pertanto, il diniego di condono è legittimo anche in assenza di un formale preavviso di rigetto, atteso che la violazione di tale garanzia procedimentale non avrebbe comunque potuto incidere sull'esito negativo del procedimento, stante la sopravvenuta trasformazione dell'opera abusiva.

Sentenza completa

Pubblicato il 26/07/2024

N. 15293/2024 REG.PROV.COLL.

N. 12544/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Stralcio)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 12544 del 2016, proposto dai sig.ri ((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dagli ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Città di Ariccia, in persona del suo Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per l'annullamento

del provvedimento di diniego parziale relativo alla richiesta di condono edilizio presentata in data 1.4.1986 prot. 4278/86 a nome di ((omissis)) per opere edilizie eseguite senza autorizzazione in via Cipressetti n…

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