Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11508 del 23 marzo 2012

ECLI:IT:CASS:2012:11508PEN

Massima

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L'abrogazione di una norma incriminatrice conseguente a innovazione legislativa, che rende il fatto non più previsto dalla legge come reato, ricade nell'ambito di applicazione dell'art. 673 c.p.p., comma 1, postulante un'ipotesi di abrogazione esplicita o implicita di una norma, senza che sia necessario un intervento formale tassativamente demandato ad altri organi dello Stato o dell'Unione europea. Pertanto, in tali casi, il giudice dell'esecuzione è tenuto a revocare la sentenza di condanna, in quanto il fatto non è più previsto dalla legge come reato, anche quando lo stato di clandestinità dello straniero condannato emerga direttamente dal testo della sentenza di condanna, senza la necessità di un ulteriore esame nel merito della stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - rel. Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE della REPUBBLICA presso il TRIBUNALE di COMO;

avverso l'ordinanza del Tribunale di Como, sezione distaccata di Cantu', in data 27 maggio 2011, nel proc. n. 20/2011;

nei confronti di:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS).

Visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

udita, nella camera di consiglio del 9 marzo 2012, la relazione svolta dal consigliere Antonella Patrizia Mazzei;

lette le conclusioni del Pubblico minis…

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