Cassazione penale Sez. II sentenza n. 45257 del 29 novembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:45257PEN

Massima

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La sussistenza dell'aggravante dell'uso del metodo mafioso, ai fini della configurabilità del reato di estorsione, non richiede la prova dell'appartenenza dell'autore a un'associazione mafiosa, essendo sufficiente che la condotta criminosa sia caratterizzata dall'evocazione, anche implicita, della forza intimidatrice tipica dell'agire mafioso, tale da esercitare una particolare coartazione psicologica sulla vittima, indipendentemente dall'effettiva intimidazione subita. La minaccia può ritenersi connotata dal metodo mafioso anche quando non vi sia un esplicito riferimento all'appartenenza dell'autore a un sodalizio criminale, essendo sufficiente che il solo nome o la sola appartenenza familiare dell'agente siano idonei a evocare il potere e la capacità criminale di un gruppo organizzato, noto nel territorio di riferimento. Ai fini della configurabilità del reato di estorsione, non è necessario che l'intento illecito del reo sia stato manifestato in modo esplicito alle vittime, essendo sufficiente che dalle circostanze emerga chiaramente la finalità di ottenere una prestazione patrimoniale indebita mediante l'esercizio di una coartazione della libertà di autodeterminazione della persona offesa. Il rigetto della proposta di concordato in appello non deve essere specificamente motivato, essendo implicita nella decisione di mancato accoglimento la valutazione di incongruità della stessa. La determinazione della pena, anche in relazione all'applicazione o meno delle circostanze attenuanti generiche, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il quale è tenuto a una motivazione sintetica che dia conto dell'impiego dei criteri di cui all'art. 133 c.p., senza necessità di un'analitica esplicitazione del ragionamento seguito, salvo il caso in cui la pena irrogata risulti di gran lunga superiore alla misura media di quella edittale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BELTRANI Sergio - Presidente

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - rel. Consigliere

Dott. CERSOSIMO Emanuele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/06/2021 della CORTE di APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere RECCHIONE SANDRA;
Il procedimento si celebra con contraddittorio scritto ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8;
il Pubblico Ministero, in persona del ((omissis)), ha depositato conclusioni scritte, chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
L'avv. (OMISS…

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