La domanda di risarcimento del danno per responsabilità processuale aggravata ai sensi dell'art. 96 c.p.c. deve essere proposta nello stesso giudizio dal cui esito si deduce l'insorgenza della responsabilità e del danno, in quanto la valutazione del presupposto della responsabilità processuale è strettamente collegata alla decisione di merito, al fine di evitare il rischio di un contrasto pratico di giudicati. Il terzo danneggiato da un'attività processuale illecita, come la trascrizione di una domanda giudiziale infondata, non può agire in via autonoma ai sensi dell'art. 2043 c.c., ma deve far valere il proprio diritto al risarcimento del danno nell'ambito del giudizio in cui si è verificato l'illecito processuale, non potendo ampliare l'oggetto di quel giudizio con una domanda risarcitoria autonoma. Inoltre, il principio di specialità dell'art. 96 c.p.c. rispetto all'art. 2043 c.c. comporta che la responsabilità processuale aggravata rientri interamente nella disciplina dell'art. 96 c.p.c., senza possibilità di un concorso, anche alternativo, tra i due tipi di responsabilità.