Il proprietario di un'area privata non può essere obbligato in via oggettiva alla rimozione di rifiuti abbandonati da terzi, in assenza di un previo accertamento della sua responsabilità o colpevolezza in merito all'abbandono. L'ordinanza sindacale di rimozione dei rifiuti deve essere preceduta da un'istruttoria che accerti in contraddittorio con il proprietario l'elemento soggettivo della sua responsabilità, almeno a titolo di colpa, per non aver adottato le cautele idonee ad evitare l'abbandono. Inoltre, qualora l'area sia gravata da servitù di pubblico passaggio, l'obbligo di rimozione dei rifiuti ricade sul soggetto pubblico competente per la manutenzione della strada, non sul proprietario privato. Il regolamento comunale non può derogare a tali principi, prevedendo una responsabilità oggettiva del proprietario, in quanto la norma di legge prevalente (art. 192 d.lgs. 152/2006) richiede l'accertamento della colpevolezza del destinatario dell'ordinanza.