Cassazione civile Sez. III ordinanza n. 2226 del 1 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:2226CIV

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così espresso: La formulazione di un motivo di ricorso per cassazione che denunci contestualmente sia la violazione di norme di diritto che vizi di motivazione, senza la separata e autonoma proposizione di un quesito di diritto specifico e riferibile alla fattispecie concreta, come richiesto dall'art. 366-bis c.p.c., determina l'inammissibilità del ricorso. Inoltre, l'esposizione dei vizi di motivazione deve contenere la chiara e sintetica indicazione del fatto controverso, degli elementi di prova la cui valutazione avrebbe dovuto condurre a diversa decisione e degli argomenti logici per i quali tale diversa valutazione sarebbe stata necessaria, senza rimettere all'attività esegetica della Corte di Cassazione l'individuazione delle "ragioni" del denunciato vizio. Il mancato rispetto di tali requisiti formali, introdotti dalla riforma di cui al D.Lgs. n. 40/2006, comporta l'inammissibilità del ricorso per cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PREDEN Roberto - Presidente

Dott. MASSERA Maurizio - Consigliere

Dott. SEGRETO Antonio - Consigliere

Dott. VIVALDI Roberta - Consigliere

Dott. SCARANO ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 611-2009 proposto da:

BR. VE. , (E ALTRI OMISSIS)

- ricorrenti -

contro

SOCIETA' IN. AS. SPA nella qualita' di impresa designata alla gestione dei sinistri a carico del Fondo di Garanzia Vittime della Strada, in persona del suo Procuratore Speciale, avente causa della societa' As. Le. As. d'. SpA in virtu' di atto di fusione per incorporazione, d…

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