Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28579 del 18 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:28579PEN

Massima

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L'impugnazione dell'imputato avverso la sentenza del giudice di pace che lo abbia condannato ad una pena pecuniaria ed al risarcimento del danno in favore della parte civile è correttamente proposta e qualificata come appello, laddove con essa si contesti in radice il giudizio di responsabilità, poiché è da tale giudizio che scaturisce ex lege l'obbligo del condannato alle restituzioni o al risarcimento del danno. L'impugnazione dell'imputato contro la pronuncia di condanna penale estende i suoi effetti alle statuizioni civili dipendenti dalla condanna stessa, trovando applicazione l'articolo 574 c.p.p., comma 4, anche nel procedimento davanti al giudice di pace. Pertanto, l'inammissibilità dichiarata con l'ordinanza impugnata è errata e va annullata, disponendosi la trasmissione degli atti al Tribunale per il giudizio d'appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

RA. Gi. , nato il (OMESSO) a (OMESSO);

avverso l'ordinanza in data 17 - 18.10.2006 dal Tribunale di La Spezia;

Visti gli atti, il provvedimento denunziato, il ricorso;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DI TOMASSI Mariastefania;

Lette le conclusioni del Procuratore generale, Dott. MURA Antonio, con le quali si chiede l'annullamento della ordinanza impugnata e la trasmissione degli atti al Tri…

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