Cassazione penale Sez. I sentenza n. 32599 del 16 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:32599PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione delle risultanze probatorie e la ricostruzione dei fatti compiuta dal giudice di merito, se logica e coerente, non può essere sindacata in sede di legittimità, salvo i casi di travisamento della prova, inteso come utilizzo di un dato probatorio inesistente o omissione di una prova decisiva. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare l'adeguatezza e la logicità della motivazione, senza poter effettuare una nuova analisi degli elementi di fatto. Le mere contestazioni difensive volte a prospettare una diversa ricostruzione dei fatti, in assenza di vizi logici o giuridici evidenti nella motivazione, sono inammissibili in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - rel. Consigliere

Dott. COCOMELLO Assunta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
Avverso l'ordinanza n. 678/2017 emessa in data 29/07/2017 dal Tribunale di Reggio Calabria;
Udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MINCHELLA Antonio;
Sentite le conclusioni del P.G., nella persona del Dott. DI LEO Giovanni, che ha chiesto il rigetto del ricorso;
Udito il difensore Avv. (OMISSIS), che ha insistito per l'accoglimento dei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 29/07/2017 il Tribunale di Reggio Calabr…

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