Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36580 del 21 settembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:36580PEN

Massima

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Il reato di frode nelle pubbliche forniture, di cui all'art. 356 c.p., richiede, oltre all'inadempimento contrattuale, la presenza di una condotta dolosa e ingannatoria, tale da far apparire l'esecuzione del contratto conforme agli obblighi assunti, pur in presenza di una prestazione difforme e scadente. Pertanto, non integra tale reato la mera consapevolezza, da parte di un soggetto estraneo al rapporto contrattuale, dello stato di inefficienza e inadeguatezza degli impianti pubblici utilizzati per lo smaltimento di rifiuti, in un contesto di emergenza e criticità gestionale noto a tutte le amministrazioni coinvolte, in assenza di una condotta fraudolenta e ingannatoria nei confronti della pubblica amministrazione. La responsabilità per concorso nel reato di frode in pubbliche forniture, infatti, presuppone un contributo causale specifico del concorrente, estraneo al rapporto contrattuale, nella realizzazione della condotta fraudolenta del fornitore, non potendosi desumere dalla mera consapevolezza della situazione di inefficienza degli impianti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. GRAMENDOLA Francesco P - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgi - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 26 ottobre 2011 emessa dal Tribunale di Napoli;

visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

udita la relazione del consigliere dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ANIELLO Roberto, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

udito l'avvocato (OMISSIS), anche…

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