Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 11579 del 2021

ECLI:IT:TARLAZ:2021:11579SENB

Massima

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Il diniego del permesso di soggiorno per lavoro subordinato o ad altro titolo deve essere adeguatamente motivato, con una valutazione completa e puntuale della situazione reddituale del richiedente, senza limitarsi alla mera assenza di versamenti contributivi, ma tenendo conto di ogni elemento utile, come la documentazione relativa ai redditi effettivamente percepiti nell'anno di riferimento. Il provvedimento di diniego, privo di una motivazione esaustiva in tal senso, è illegittimo e deve essere annullato, con conseguente obbligo per l'amministrazione di riesaminare la domanda del richiedente, valutando in modo completo la sua situazione economica e lavorativa. Il principio di buona amministrazione impone all'autorità competente di adottare una decisione pienamente motivata, che tenga conto di tutti gli elementi rilevanti ai fini del rilascio o del rinnovo del permesso di soggiorno, senza limitarsi a considerazioni parziali o formalistiche. La mancata allegazione da parte del richiedente di tutta la documentazione utile non esime l'amministrazione dall'obbligo di una motivazione adeguata, essendo onere dell'autorità procedente di acquisire e valutare tutti gli elementi necessari per una decisione ponderata. Il diniego del permesso di soggiorno, privo di una motivazione completa e puntuale, lede il diritto del richiedente ad una tutela effettiva e viola il principio di buona amministrazione, comportando l'annullamento del provvedimento e l'obbligo per l'amministrazione di riesaminare la domanda.

Sentenza completa

Pubblicato il 10/11/2021

N. 11579/2021 REG.PROV.COLL.

N. 04405/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 4405 del 2021, proposto da Osa'S ((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Otranto, 23;

contro

Ministero dell'Interno, Questura Roma, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliati
ex lege
in Roma, via dei Portoghesi, 12;

per l'annullamento

del provvedimento reso dal Questore di Roma, in persona del Dirigente Ufficio Immigr…

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