Il sequestro probatorio di beni può essere legittimamente disposto e mantenuto solo in presenza di concrete esigenze investigative, che devono essere adeguatamente motivate dal giudice. Pertanto, il giudice che dispone il dissequestro di beni precedentemente sottoposti a sequestro probatorio deve confrontarsi puntualmente con le ragioni addotte dagli organi investigativi in ordine alla persistenza di tali esigenze, non potendo limitarsi ad affermazioni autoreferenziali circa il venir meno delle stesse. Inoltre, il divieto di restituzione di cui all'art. 324, comma 7, c.p.p. trova applicazione soltanto per i beni soggetti a confisca obbligatoria ai sensi dell'art. 240, comma 2, c.p., con esclusione di quelli sottoposti a confisca obbligatoria in base a previsioni speciali, salvo che queste ultime richiamino espressamente il citato art. 240 c.p. o si riferiscano al prezzo del reato o a cose la cui fabbricazione, uso, porto, detenzione o alienazione costituisce reato.