Il potere di annullamento dell'autorizzazione paesaggistica da parte dell'autorità statale competente, esercitato ai sensi dell'art. 7 della L. 29 giugno 1939 n. 1497 e dell'art. 151 del D.Lgs. 29 ottobre 1999 n. 490, si configura come un riesame sotto il profilo della legittimità, senza possibilità di rinnovare le valutazioni discrezionali di merito già compiute dall'organo delegato. Pertanto, l'autorità statale può annullare l'autorizzazione paesaggistica rilasciata dall'ente locale qualora riscontri vizi logici o carenze motivazionali nella valutazione di compatibilità paesaggistica effettuata, senza poter sostituire il proprio giudizio di merito a quello dell'amministrazione delegata. Inoltre, il termine perentorio di sessanta giorni previsto per l'esercizio di tale potere di annullamento riguarda solo la fase di adozione del provvedimento e non anche quella della sua comunicazione all'interessato. Infine, la natura vincolata delle determinazioni in materia di abusi edilizi, ivi comprese quelle relative alla sanatoria, esclude l'obbligo di previa comunicazione di avvio del procedimento.