Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Castagna S.r.l. contro la Regione Basilicata, afferma che le Linee Guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, approvate con decreto ministeriale del 10/9/2010, prevedono espressamente che per gli impianti fotovoltaici di potenza complessiva superiore a 1 MW, come quello in questione, "è fatta salva la possibilità per il proponente di presentare istanza di valutazione di impatto ambientale senza previo esperimento della procedura di verifica di assoggettabilità". Tali Linee Guida, essendo approvate in sede di Conferenza Unificata, sono da ritenersi inderogabili e vincolanti per le Regioni, costituendo il completamento dell'art. 12 del d. lgs. n. 387/2003 nell'indicazione delle puntuali modalità attuative della normativa statale primaria, da applicare in modo uniforme in tutto il territorio nazionale. Pertanto, l'imposizione da parte della Regione Basilicata dell'obbligatorietà della procedura di screening qualora questa di fatto comporti un aggravio procedimentale, nei casi in cui si manifesti, a giudizio del proponente interessato, una elevata probabilità che il procedimento di verifica di assoggettabilità alla VIA si concluda con una determinazione di assoggettamento al procedimento di VIA, è da ritenersi illegittima in quanto in contrasto con le suddette Linee Guida, le quali mirano a semplificare ed accelerare, per quanto possibile, i procedimenti in materia.