Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da Ferriere Ciro avverso l'ordinanza di demolizione di opere edilizie ritenute abusive, rileva che, successivamente alla proposizione del ricorso, sono intervenuti fatti ed atti che hanno determinato la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente alla decisione della causa. In particolare, il Comune di San Giorgio a Cremano ha rilasciato l'autorizzazione paesaggistica e il permesso di costruire in sanatoria per le opere oggetto dell'ordinanza impugnata, accertando altresì l'avvenuta ottemperanza all'ordine di demolizione. Pertanto, il Tribunale dichiara il ricorso improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, compensando integralmente le spese di giudizio tra le parti in ragione della definizione processuale della controversia. La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è la seguente: L'ordinanza di demolizione di opere edilizie ritenute abusive può essere dichiarata improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente qualora, successivamente alla proposizione del ricorso, l'amministrazione competente abbia rilasciato l'autorizzazione paesaggistica e il permesso di costruire in sanatoria per le medesime opere, accertando altresì l'avvenuta ottemperanza all'ordine di demolizione. In tali casi, il giudice amministrativo, rilevata la sopravvenuta carenza di interesse, può compensare integralmente le spese di giudizio tra le parti in ragione della definizione processuale della controversia.