Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 5859 del 8 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:5859PEN

Massima

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Il decreto di sequestro probatorio, emesso dal Pubblico Ministero e confermato dal Tribunale del riesame, è legittimo quando la motivazione, pur sintetica, indica in modo chiaro e sufficiente l'ipotesi di reato per cui si procede, le cose da sequestrare e le concrete esigenze probatorie e di indagine, senza che sia necessaria un'analitica e dettagliata descrizione degli elementi costitutivi del reato e della partecipazione dell'indagato, essendo sufficiente il richiamo agli atti di indagine che consentano di comprendere agevolmente tali aspetti. Il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza di convalida del sequestro è inammissibile quando la motivazione, pur sintetica, risponda ai requisiti minimi di coerenza, completezza e ragionevolezza richiesti dalla legge, senza che sia necessaria una motivazione particolarmente analitica o estesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - rel. Consigliere

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 11/07/2016 del TRIB. LIBERTA' di ROMA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MAURIZIO GIANESINI;
lette le conclusioni del PG Dr. DI LEO Giovanni, che ha chiesto la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
- ritenuto che il Difensore di (OMISSIS) ha proposto ricorso per Cassazione contro l'ordinanza con …

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