Cassazione penale Sez. III sentenza n. 35009 del 18 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:35009PEN

Massima

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Il giudice penale ha il potere-dovere di verificare la legittimità del permesso di costruire in sanatoria rilasciato ai sensi dell'art. 36 del D.P.R. n. 380/2001, accertando che l'opera realizzata sia conforme alla normativa urbanistica vigente al momento della realizzazione e della presentazione della domanda. In mancanza di tale conformità, il permesso di costruire non estingue il reato urbanistico, in quanto il mancato effetto estintivo non dipende da una valutazione di illegittimità del provvedimento amministrativo, bensì dall'accertamento dell'inesistenza dei presupposti di fatto e di diritto per l'estinzione del reato. Le opere realizzate in assenza di titolo abilitativo edilizio in aree soggette a vincoli paesaggistici non sono suscettibili di sanatoria ai sensi dell'art. 32 del D.L. n. 269/2003, convertito dalla L. n. 326/2003, essendo escluse dal condono edilizio dalla lettera a) del comma 26 della citata disposizione, che ammette la possibilità di ottenere la sanatoria solo per gli interventi di minore rilevanza, previo parere favorevole dell'autorità preposta alla tutela del vincolo. L'effettiva esistenza del vincolo paesaggistico è del tutto irrilevante ai fini della condonabilità, a prescindere dalla sua contestazione nel capo di imputazione. Rientra nel concetto di "nuova costruzione", soggetta a permesso di costruire ai sensi dell'art. 3, comma 1, lett. e.1) del D.P.R. n. 380/2001, anche il manufatto in tutto o in parte interrato, non configurandosi come "pertinenza" dell'edificio principale, bensì come un suo ampliamento, in quanto privo di autonomia funzionale e strutturale. È legittima la subordinazione della sospensione condizionale della pena all'effettiva demolizione dell'opera abusiva, in quanto l'ordine di demolizione ha la funzione di eliminare le conseguenze dannose del reato, rientrando nell'ambito dei poteri del giudice penale, senza che ciò comporti un'indebita ingerenza nell'attività amministrativa. Tuttavia, l'interessato potrà chiedere la revoca dell'ordine di demolizione in sede esecutiva, allegando la provata impossibilità dell'adempimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ONORATO Pierluigi - Presidente

Dott. TERESI Alfredo - Consigliere

Dott. FIALE Aldo - Consigliere

Dott. IANNIELLO Antonio - Consigliere

Dott. SENSINI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

SA. Ma., nato a (OMESSO);

avverso la sentenza 9.6.2006 della Corte di Appello di Lecce;

Visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;

Udita, in pubblica udienza, la relazione fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Dr. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

La Corte di Appello di Lecce, con sentenza del 9.6.2006, confermava la sentenza 26.10.2004 del Tr…

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