Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione della credibilità e attendibilità della persona offesa, in particolare di un minore, deve essere effettuata dal giudice di merito in modo complessivo e unitario, senza procedere a una frammentaria e contraddittoria valutazione frazionata delle sue dichiarazioni. Ciò in quanto la valutazione della credibilità della vittima, specie se minore, deve tenere conto di tutti gli elementi emersi nel processo, quali le modalità e le circostanze in cui sono state rese le dichiarazioni, la coerenza e la costanza del racconto, l'eventuale presenza di elementi di riscontro, nonché le condizioni psicofisiche della persona offesa, accertate anche attraverso l'ausilio di una consulenza peritale. Solo una valutazione complessiva e unitaria di tali elementi può consentire di pervenire ad un giudizio motivato e logico sulla attendibilità della persona offesa, senza incorrere in contraddizioni o illogicità evidenti. Pertanto, il giudice di merito non può ritenere attendibili solo alcune parti del racconto della vittima, scartandone altre, senza fornire una adeguata e coerente giustificazione di tale scelta valutativa.