Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il medesimo bacino idrotermale non può essere oggetto di distinte concessioni in favore di diversi soggetti, in quanto la normativa regionale (art. 54 l.r. 56/1956) prevede che ogni sorgente di acqua termale debba essere concessa ad un unico soggetto per l'intero quantitativo che la sorgente è in grado di fornire. Pertanto, pendenti concessioni già rilasciate per lo sfruttamento di un bacino termale, l'amministrazione non può procedere d'ufficio a disporre accertamenti tecnici finalizzati all'eventuale sfruttamento del medesimo bacino da parte di un nuovo concessionario, in assenza di una domanda di parte e senza assicurare l'esercizio del diritto del precedente concessionario, in quanto ciò violerebbe il giudicato formatosi sull'annullamento di precedenti provvedimenti autorizzatori rilasciati in favore del nuovo aspirante concessionario. L'amministrazione, inoltre, non può ignorare gli accertamenti già effettuati in precedenza, che hanno evidenziato come l'emungimento di acque termali da nuovi pozzi abbia causato una diminuzione della quantità e della qualità delle acque termali già in concessione, con conseguenti ripercussioni sull'attività dei titolari delle precedenti concessioni.