La qualità di pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio, anche se esercitata al di fuori dell'ambito delle proprie funzioni, può comunque aggravare la responsabilità penale qualora tale qualità abbia agevolato o facilitato la commissione del reato. Pertanto, l'abuso dei poteri o la violazione dei doveri inerenti alla pubblica funzione o al pubblico servizio costituisce una circostanza aggravante del reato, a prescindere dal fatto che l'azione criminosa si sia svolta nell'ambito istituzionale di riferimento o meno, purché la qualità rivestita dal soggetto attivo abbia comunque agevolato in qualche modo la realizzazione del fatto illecito. Tale principio trova applicazione anche nei casi in cui il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio abbia sfruttato la propria posizione di supremazia e di condizionamento nei confronti di soggetti, come alunni o genitori di alunni, verso i quali intrattiene una relazione particolare in ragione dell'esercizio delle proprie funzioni, al fine di indurli a compiere atti dannosi per il loro patrimonio.