Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 252 del 2023

ECLI:IT:TARLAZ:2023:252SENT

Massima

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L'attività di deposito di veicoli a cielo aperto, esercitata senza il previo titolo abilitativo richiesto, costituisce un'attività abusiva che legittima l'amministrazione competente a ordinarne la cessazione. Il fatto che l'attività di deposito sia funzionale e accessoria a quella principale di rivendita di autoveicoli, per la quale sia stata presentata una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), non esclude l'obbligo di acquisire il titolo abilitativo specifico per l'attività di deposito, la cui legittimità è indipendente dalla regolarità della SCIA presentata per l'attività principale. L'amministrazione, pertanto, è legittimata a vietare la prosecuzione dell'attività di deposito abusiva, a prescindere dalla regolarità dell'attività principale, in quanto l'esercizio di un'attività senza il previo titolo abilitativo richiesto dalla normativa di settore integra un'ipotesi di attività abusiva, sanzionabile con l'ordine di cessazione. La massima si fonda sul principio per cui l'obbligo di acquisire i titoli abilitativi previsti dalla legge per l'esercizio di specifiche attività economiche non può essere eluso attraverso il collegamento di tali attività ad altre, per le quali sia stata presentata una SCIA, quando manchi il titolo specifico richiesto per l'attività concretamente svolta.

Sentenza completa

Pubblicato il 09/01/2023

N. 00252/2023 REG.PROV.COLL.

N. 11349/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Stralcio)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 11349 del 2018, proposto da
((omissis)) s.p.a., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e Ferruccio M. Sbarbaro, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Roma capitale, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall’avv. ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto in Roma, via del Tempio di Giove, n. 21;

per l’annullamento

della determinazione dirigenziale Roma capitale municipio XIII REP. CS/1103/2018.

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