Cassazione penale Sez. II sentenza n. 896 del 10 gennaio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:896PEN

Massima

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L'esposizione di un bene alla pubblica fede, quale circostanza aggravante del reato di danneggiamento, sussiste quando il bene si trovi al di fuori della sfera di diretta vigilanza del proprietario, affidato all'altrui senso di onestà e rispetto, indipendentemente dalla presenza occasionale del proprietario al momento del fatto, ove l'agente abbia fatto affidamento sull'ordinaria impossibilità per il titolare del bene di sorvegliare la cosa propria. Pertanto, la presenza del proprietario non è di per sé decisiva, essendo necessario valutare in concreto se questi potesse avere il controllo della cosa rispetto alla specifica condotta dell'imputato, in modo tale da poter intercettare e prevenire con l'ordinaria diligenza l'evento dannoso. L'aggravante sussiste anche quando la condotta dell'imputato, seppur commessa in presenza del proprietario, risulti essere di natura subdola e imprevedibile, tale da impedire al titolare del bene di esercitare una vigilanza continuativa e di impedire l'evento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta da:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. MESSINI DAGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere est.

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
Br.Tr., nato a Ud. Il(omissis),
avverso la sentenza del 16/02/2023 della Corte di appello di Trieste;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal consigliere Giuseppe Sgadari;
lette le conclusioni del Pubblico ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Stefano Tocci, che ha chiesto l'annullamento senza rinvio perché il fatto non è previsto dalla legge come reato;
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe, la Corte di appello di Trieste ha confermato la sente…

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